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La particolare posizione geografica dell’Italia e la sua conformazione assai poco omogenea rendono il clima estremamente vario e fanno sì che si possano trovare a distanza di poche centinaia di chilometri l’una dall’altra realtà, assai diverse da loro per ambiente, cultura e quindi ... modi e usanze diverse in cucina. Oltre a ciò c’è da considerare il notevole influsso degli antichi popoli che abitarono le regioni italiane in tempi passati e che introdussero sia l'uso di ingredienti, sia tecniche e pietanze specifiche, diventati con il tempo, tipiche e identificative.

Avvicinarsi alla cucina italiana, quindi, significa dover conoscere e considerare le varie cucine regionali, profondamente diverse le une dalle altre in quanto in esse, vi è più del semplice cibo, ma anche manifestazione della cultura e della storia del suo popolo.

“Cucina italiana” quindi non significa solo spaghetti e pizza, in quanto ben più profonde sono le radici della nostra arte culinaria: i piatti regionali nascono da vere e proprie circostanze storiche e non pochi, sono gli aneddoti che si sono sviluppati intorno alla nascita di ricette che sono poi diventate capisaldi della cultura gastronomica italiana.

A partire dalla seconda metà del secolo scorso ed in funzione dell'influenza che altri Stati hanno cominciato ad esercitare sulle nostre abitudini e sulla nostra cultura, la tradizione culinaria nazionale ha subito delle trasformazioni a causa del diffondersi di alimenti che a tutt’oggi caratterizzano il modo ed il gusto di mangiare di alcuni strati della popolazione italiana. A ciò c’è da aggiungere che l’arte della cucina richiede tempi lunghi e non più prevedibili per la donna moderna che, impegnata fuori casa per la maggior parte della giornata, ricorre frequentemente a cibi precotti e surgelati che risolvono il problema dell’organizzazione di pasti veloci.

Oltre alla diffusione dei fast food e dei cibi confezionati come alternativa alla tradizione in tavola, gli usi alimentari del nostro paese vengono costantemente influenzati dalla cultura culinaria delle minoranze straniere che popolano lo stivale e dalla facilità di contatti con il mondo intero che consente l'importazione di piatti e prodotti di altri paesi. Occorre dunque fare in modo che la nostra preziosa cucina regionale non venga soppiantata dalle moderne tendenze alimentari che non sono manifestazione di usi, costumi, tradizioni radicati nella storia del nostro paese.

Nell’intento di favorire il recupero dell’arte culinaria tradizionale attraverso la ricerca di sapori antichi, prodotti genuini, cibi semplici che si rifanno alla cucina classica borghese e alla cucina contadina d'altri tempi.