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Batarö De.Co. una tipica merenda piacentina

Batarò De.Co  

In un viaggio tra i sapori perduti, spesso ci si imbatte in preparazioni che ci riportano all’infanzia. Senza andare troppo lontano, nel Piacentino e in particolare nella Val Tidone, può capitare di imbattersi in un panino molto sfizioso che veniva offerto come merenda ai più piccoli sia in versione dolce che in versione salata. Il nome, «batarö» (con la pronuncia chiusa della «o» finale) rivela che si tratta di un pane battuto. L’altezza ridotta consente una cottura veloce che tradizionalmente avveniva sulla piastra calda dei forni a legna insieme al pane oppure sulla vecchia stufa (chi ha la casa in campagna magari ne conserva una). Si tratta di un prodotto povero, fatto con ingredienti semplici. Nella variante dolce rientrano anche zucchero e miele: una volta fatte le palline di pasta, le si schiaccia con le nocche in modo da creare piccoli avvallamenti dove, a cottura ultimata, si dà una spennellata di olio e miele o zucchero. Nella versione salata viene farcito con i saporosi salumi piacentini, coppa e pancetta in primis (ma vanno a nozze anche con mortadella, salame e cicciolata e si sposa con egregiamente con il gorgonzola).

Ingredienti della ricetta: 800 gr farina; 50 gr. olio; 30 gr. sale; 1 cubetto di lievito di birra; mezzo litro d'acqua.

Preparazione: si impastano per circa dieci minuti gli ingredienti, poi si unge con poco olio la pasta e si copre con la pellicola da cucina e si lascia riposare per almeno mezz'ora. Si staccano dei pezzi di pasta e gli si dà una forma tondeggiante e schiacciata (sugli otto cm di diametro e un centimetro e mezzo di spessore). Si passano con l’olio, è sufficiente una leggera spennellata, si cuociono i batarö sulla classica stufa “economica”, una volta presente in tutte le case della campagna piacentina, o in alternativa in una padella. Mentre si gonfiano un po’, si deve formare una crosticina esterna. L’interno dev’essere morbido e umido. Si salano leggermente e si servono ben caldi.